Il caso non ha memoria.
Quello che speravamo accadesse, e che solo per caso poteva accadere ma non è accaduto, non ha più probabilità di accadere la prossima volta.
Il caso è appunto il caso: quindi non ha una logica, così come non ha memoria.
O forse il caso non esiste e una logica c'è, ma essa ci sfugge. Forse nulla accade per caso e tutto accade per una ferrea serie di cause ed effetti, tutto in un certo senso è destinato: ma la realtà è troppo complessa e, di nuovo, non riusciamo a sapere tutto, a prevedere tutto, a controllare tutto: che è come se, per noi, il caso esistesse.
Allora, in ogni caso (appunto), piuttosto che affidarci ad esso, è meglio contare su quello che possiamo fare, fare ciò che per noi ha senso e cambiare quello che vogliamo e possiamo cambiare: nella consapevolezza, però, dei nostri limiti, nella consapevolezza che non tutto dipende da noi, che non possiamo prevedere tutto e che a volte dobbiamo trovare un senso a una realtà che, per il caso o per il destino, non possiamo cambiare.
(L'immagine di questo post: "L'enigma dell'oracolo", di Giorgio de Chirico)