MEDITARE VIVENDO

MEDITARE VIVENDO

<< La saggezza conosce le sensazioni presenti senza perdersi in esse [...] Fra coloro che si avvicinano alla pratica spirituale sono in molti ad avere paura delle proprie sensazioni: sperano che la meditazione li aiuti a trascendere il casino del mondo e li lasci invulnerabili alle sensazioni difficili. Questa però è falsa trascendenza, è una negazione della vita; è paura mascherata da saggezza >>. (Jack Kornfield, "Il cuore saggio")

Meditare non vuol dire estraniarsi dal mondo ed estraniarsi dalla vita. Anzi.

Si medita vivendo in un certo modo nella quotidianità. Si medita camminando, si medita cucinando, si medita assaporando il cibo, si medita curando il proprio orto o giardino, si medita ammirando un paesaggio, si medita lavando i piatti o i denti, si medita ascoltando musica, si medita conversando, ecc..

Si medita se in ciascuna di queste attività siamo presenti, se le svolgiamo con attenzione consapevole, percependo quello che stiamo sentendo, percependo consapevolmente le sensazioni, anche quelle spiacevoli, e le emozioni, anche quelle negative.

Si medita se coltiviamo la presenza mentale, che ci fa gustare il momento che stiamo vivendo, senza rovinarlo pensando sempre al futuro (con timore e preoccupazione per quello che dovremo fare e che ci potrebbe capitare) e senza rovinarlo pensando sempre al passato (con rimpianti e recriminazioni per quello che abbiamo o non abbiamo fatto o che ci è capitato).

Meditare è esserci.


(L'immagine di questo post: "Pennsylvania Coal Town", di Edward Hopper)


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