SIAMO SEMPRE GLI STESSI?

SIAMO SEMPRE GLI STESSI?

Ciascuno di noi nel tempo cambia, sia fisicamente, nel senso che il nostro corpo passa attraverso tanti mutamenti, sia "mentalmente", nel senso che muta quello che pensiamo, crediamo, sentiamo, desideriamo, vogliamo, ecc.


Cosa rimane costante nel tempo pur attraverso questi cambiamenti? Cosa rimane costante che ci permetta di dire che, nonostante i cambiamenti, siamo la stessa persona?

Non è una domanda a cui sia facile rispondere. E la risposta potrebbe essere, per così dire, difficile da mandare giù. Perché la risposta potrebbe essere, almeno secondo certi filosofi:
<< niente >>. Secondo alcuni filosofi non c'è niente che rimanga costante.

Quindi l'identità non esiste, è un'illusione, è un'illusione che magari ci fa comodo, o una convenzione che ci torna utile, ma è pur sempre un'illusione, o una convenzione.

L'identità potrebbe essere - forse è - il risultato di un inganno linguistico, cioè il risultato dell'uso, da parte di ciascuno di noi, della parola " io ": che è sempre la stessa parola ma alla quale, però, in realtà, non corrisponde sempre la stessa cosa: ogni volta che dico " io " la parola è la stessa ma IO non sono lo stesso.

" Io " è sempre uguale, ma IO no.


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