La prima. La filosofia, fin dai tempi di Platone, è stata concepita come quella attività che aiuta ad uscire dalla caverna, ad uscire dalla caverna in cui Platone immagina incatenati coloro che sono prigionieri di modi ristretti, superficiali e condizionati di pensare, per vedere invece un mondo più ampio e più vero e per vivere più pienamente: la filosofia può e deve allargare i nostri orizzonti, allargare il nostro perimetro, renderci consapevoli di come pensiamo e di modi alternativi di pensare, delle nostre abitudini e della possibilità di nuove e diverse abitudini. La filosofia può aiutarci a uscire per tornare a respirare, per fare una rinnovata esperienza della nostra appartenenza a un mondo più grande.
La seconda. La felicità è là fuori, ma è ora. La possibilità di dare senso alla propria vita è fuori di noi stessi, cioè è nel relazionarsi, a qualcosa, per esempio una causa, o a qualcuno: nel relazionarsi a valori. Ed è ora.
Il dirsi <<quando le cose saranno così e così allora sarò felice>>, oppure <<quando si realizzeranno certe condizioni allora sarò felice>>, è una trappola: o sei felice ora o non lo sarai mai.
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